Menu principale:
Casi clinici > Caso clinico: febbre di origine sconosciuta
Secondo la linea guida di Cincinnati dovremmo eseguire una conta leucocitaria e se trovassimo più di 15.000 bianchi, dovremmo praticare anche una emocoltura (?) e iniettarle intramuscolo una dose adeguata di Ceftriaxone e poi seguirne l'andamento clinico.
Potremmo applicare (con le opportune considerazioni già discusse) analoghe conclusioni ad un valore di Proteina C reattiva patologico, seguendo anche le indicazioni della linea guida del Nice (National Institute for Health and Clinical Excellence) sulla febbre del bambino.
Potremmo eseguire uno stick urine e eventualmente una urinocoltura per indirizzarci sulla diagnosi di una possibile infezione delle vie urinarie (prevalenza delle IVU nei bambini con febbre di causa sconosciuta fra 2 mesi e 2 anni = 4-5%).
PRIMA DIFFICOLTA': la raccolta dell'urina.
Applichiamo il sistema Pronturina e attendiamo.
Nel frattempo pratichiamo il prelievo capillare per eseguire:
conta leucocitaria e Proteina C reattiva (in questo caso insieme, ma sarebbe stato sufficiente almeno un test)
Barbara ha 22.000 globuli bianchi e una valore di Proteina C reattiva di 88 mg/L.
Già con questi dati il sospetto di una infezione batterica
è forte.
Controlliamo l'assorbente del sistema Pronturina e una volta verificata la minzione, analizziamo l'urina con lo stick che mostra una evidente leuococituria (+++): la casella intensamente viola dello stick. I nitriti sono negativi, ma non sappiamo da quanto tempo la bimba non urinasse e quindi quanto a lungo l'urina fosse rimasta in vescica.
Pur con tutte le riserve legate alle modalità del prelievo (abbiamo comunque cercato di fare tutto con la massima precisione) eseguiamo anche l'urinocoltura col metodo Chromostreak che il giorno successivo mostra una crescita riferibile a E.Coli.